azioni di sostegno anti crisi

Obiettivo: ottenerla tutti.
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Re: azioni di sostegno anti crisi

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pronto il progetto indipertutti per la sperimentazione a cura dei Comuni, inizialmente su piccolo campione, di interventi a favore dell'occupazione. Previsto sostegno economico adeguato da parte dell'ente locale al gruppo sperimentale, a beneficio non solo dei destinatari ma della collettività intera. Sarà inviato a Sindaci e Consiglieri che ne faranno richiesta, senza alcun costo da affrontare, semplicemente via email, in formato pdf totale 5 pagine, di rapida lettura. lauraspampinato1@virgilio.it
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Aggiornamento (legge 2/2009 co.co. a progetto disoccupati)

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admin ha scritto:Sono rimasta esterefatta ieri sera assistendo a quanto detto durante la trasmissione Exit riguardo l'estensione del diritto a indennità di disoccupazione una tantum ai co.co. a progetto (si parlava di 100 euro al mese a tutti, relativamente all'anno precedente). Ma dove sta scritto? Ma il Ministro Sacconi ha letto il testo? E nessuno dei presenti lo ha letto? Ve lo riporto:

2. In via sperimentale per il triennio 2009-2011, nei limiti delle risorse di cui al comma 1, e nei soli casi di fine lavoro, fermo restando quanto previsto dai commi 8, secondo periodo, e 10, e' riconosciuta una somma liquidata in un'unica soluzione pari al 10 per cento del reddito percepito l'anno precedente, ai collaboratori coordinati e continuativi di cui all'articolo 61, comma 1, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 e successive modificazioni, iscritti in via esclusiva alla gestione separata presso l'INPS di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335 con esclusione dei soggetti individuati dall'articolo 1, comma 212, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, i quali soddisfino in via congiunta le seguenti condizioni:
a) operino in regime di monocommittenza;
b) abbiano conseguito l'anno precedente un reddito superiore a 5.000 euro e pari o inferiore al minimale di reddito di cui all'articolo 1, comma 3, della legge 2 agosto 1990, n. 233 e siano stati accreditati presso la predetta gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, un numero di mensilita' non inferiore a tre;
c) con riferimento all'anno di riferimento siano accreditati presso la predetta gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, un numero di mensilita' non inferiore a tre;
d) (soppressa);
e) non risultino accreditati nell'anno precedente almeno due mesi presso la predetta gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335.

Era presente anche il Sindacalista che non ha ribattuto affatto sul punto. Eppure, qui vi ricopio quanto ha scritto in ottima tabella esplicativa l'Ufficio Vertenze CISL di Brescia http://www.vertenzebrescia.it/2009/02/0 ... /#more-149 Ma, evidentemente, anche lui non era al corrente.

Indennità ordinaria di disoccupazione per Collaboratori Coordinati
Validità triennio 2009 - 2011
Condizioni
Iscritti in via esclusiva gestione separata INPS
Requisiti
Opera in regime di monocommittenza
Abbia conseguito un reddito anno precedente superiore a € 5000, e pari o inferiore ad € 13,800, ( minimale art. 1, comma 3, legge 233/90) con accredito presso la gestione separata INPS di un numero di mensilità non inferiore a 3.
Tre mensilità di versamenti alla gestione separata art 2 comma 26 legge 335/95 nell’anno di riferimento.
Svolgano nell’anno di riferimento attività in zone dichiarate in stato di crisi ovvero in settori dichiarati in crisi.(SOPPRESSO)
Mensilità tra 3 e 10 accreditate nell’anno precedente alla gestione separata di cui all’articolo 2 comma 26 legge 335/95
Importo indennità
E’ riconosciuta una somma pari al 10% del reddito percepito l’anno precedente liquidata in unica soluzione.

Come potete notare bene le condizioni sono molto strette. :evil:
Ditemi: a qualcuno che mi legge spetterebbe?
Basta che il reddito superi 13.800 euro e stai fresco. Se lavori 2 mensilità e 3 settimane, salta. Se lavori 10 mensilità e 1 settimana, salta lo stesso.
Faccio notare anche che nel mio post precedente avevo discusso del punto d) che riguardava le aree o settori in crisi, e ho chiesto spiegazioni su quali fossero alla Provincia, che si riservò di darmi dettagli.
Fortunatamente, han tolto quel limite sopprimendo il punto d): avranno pensato che piuttosto che affrontare l'argomento era meglio toglierlo di mezzo. Comunque le condizioni non sono - visto che si tratta di una tantum a sostegno - aperte realmente a tutti, come si vuol far credere alla larga platea del pubblico che non conosce i dettagli e si fida di quanto dice la tv, e il Sindacato e il Ministro, da quel pulpito, i quali non hanno letto il testo di legge e in buona fede, sicuramente, credono di aver accontentato tutti. Adesso devo andare a un Convegno internazionale, ma entro domenica glielo mando.
aggiornamento al 27 novembre 2009:

cito da sito http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=40670406

Non ci dovrebbero comunque essere problemi per i maggiori sostegni ai collaboratori a progetto anche perché l`una tantum del 20% introdotta all`inizio dell`anno non ha funzionato (i be- neficiari sarebbero appena un migliaio). Si punta quindi a estendere la platea, ampliando i requisiti di reddito, e ad aumentare al 3o% il sussidio. Sempre per i co.co.pro dovrebbe inoltre essere prevista la possibilità di calcolare il periodo di collaborazione ai fini del requisito contributivo per l`accesso all`indennità di disoccupazione (che finora spetta solo ai lavoratori dipendenti) nel limite di un terzo. Intanto dalla maggioranza salgono richieste di una correzione più robusta.

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Relazione a FORUM PA 2011 Rete per il lavoro

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Ho inviata mia sintetica relazione, che sarà messa agli atti (non intervento durante il Convegno).

Convegno NW.01 "La rete per il lavoro"

Sintesi. Da qualunque settore si provenga un minimo reddito deve permettere sopravvivenza durante buchi occupazionali ma a condizione che durante questo periodo la disponibilità personale sia effettiva e la rete per il lavoro avvii giornalmente ad attività anche formative ma non solo: molti settori del volontariato hanno necessità di qualche ora di impegno quotidiano. In tal modo si riduce povertà, si attivano le persone nel sociale, si offrono più opportunità abolendo barriera INPS dei 5 giorni con un passaggio facilitato fra stato e stato (conteggio a fine mese dell'ammortizzatore spettante e immediata liquidazione).

Tag: Centri per l’impiego, INPS, reddito minimo garantito, stato di disoccupazione, volontariato, lotta alla povertà, lotta al lavoro nero, welfare, ammortizzatori sociali, salute

Laura Spampinato (attualmente pensionata, psicologa del lavoro e dell’organizzazione, esperta di orientamento e politiche per l’occupazione)

Prendendo a riferimento il Libro Bianco presentato dal Ministro Sacconi e alcuni dei suoi principi ispiratori, il Forum PA è sede appropriata di approfondimento per metodologie di lavoro che conducano ai risultati auspicati.
Le sperimentazioni sono utili ma se non viene previsto un gruppo di controllo non possono essere rilevate le differenze negli esiti delle sperimentazioni. Pertanto si dovrebbero mettere a confronto situazioni specifiche e valutare i risultati in un breve-medio periodo.
Alla messa a punto di questo sistema innovativo potrebbero lavorare le ormai esperte cabine di regia ministeriali.
L’idea è quella di selezionare persone inoccupate-disoccupate per classi di età e studi effettuati e attribuire al gruppo sperimentale il sostegno di un reddito minimo garantito inserendo una variante imprescindibile: l’avvio da parte del Centro per l’impiego in ogni periodo di disponibilità dichiarata ad attività preselezionate di volontariato presso associazioni/Enti locali che, a seguito di invito, abbiano avanzata richiesta di partecipazione all’iniziativa.
Il secondo gruppo, di controllo, quindi con identiche classi di età e studi effettuati, continuerà a vivere nel solito modo il suo stato.
A fine periodo saranno esaminati gli esiti occupazionali di entrambi i gruppi e si potrà stabilire quale è stata la spesa sociale.
L’assunto è che lo stato di disoccupazione genera anche stato di solitudine e depressione, indebolendo sempre più le capacità di reazione e riattivazione. Il mantenimento comunque in attività, seppure non congruenti con il lavoro desiderato, facilita occasioni di incontro, opportunità, e porta beneficio alla collettività intera. L’impegno giornaliero pone anche una barriera allo sfruttamento, riducendosi così il lavoro in nero.
Il reddito minimo garantito diviene in questo modo un ammortizzatore produttivo nel sociale.
Ovviamente l’impegno del singolo non può essere sostitutivo della forza lavoro necessaria nelle organizzazioni, pertanto è indispensabile la rotazione dei soggetti nei vari ambiti partecipanti all’iniziativa e per non più di 5 ore al giorno, mentre altre ore possono essere dedicate ad attività formative secondo propensioni e precise richieste del mercato del lavoro locale.
Il reddito minimo garantito così concepito non è un regalo della collettività alle persone inattive ma uno scambio solidale.
Nel praticare questo sistema, nessuna barriera deve impedire il passaggio fra lavoro e non lavoro (fatidici 5 giorni INPS che fan decadere dal beneficio dell’indennità di disoccupazione). A fine mese, presso il Centro per l’impiego, vengono contabilizzati i giorni di avvio da parte del Centro stesso alle attività di cui sopra e liquidato da parte dell’INPS il reddito minimo garantito spettante in proporzione.
Praticamente si verrebbero a creare stati di transizione protetti e comunque attivi fra periodi di occupazione tradizionale, limitando l’inoccupazione e la disoccupazione solo come stato di chi non intenda accettare reddito minimo garantito alle condizioni di partecipazione indicate (chi ha rendite, chi può mantenersi senza essere impegnato nelle 5 ore richieste, chi vuole viaggiare senza vincoli, ecc.).
Il sistema non dovrebbe essere gestito regionalmente ma a livello nazionale per consentire spostamenti liberi e verifica ricerca di lavoro in ogni luogo (iscrizione provvisoria al Centro per l’impiego come già avviene per iscrizione alla ASL in caso di lavoro temporaneo fuori dalla propria residenza).
Con particolare riguardo alla salute dei lavoratori, si vuole evidenziare che il lavoratore atipico/flessibile dovrebbe preoccuparsi solo di svolgere bene il nuovo lavoro non dovendo subire continui stati di sofferenza quando si approssima la scadenza. La soluzione prevista a monte, preventivata in modo chiaro, comprendendo sostegno al reddito in ogni caso, e nel periodo di non lavoro avviando le risorse disponibili nel sociale, eviterebbe lancinanti dolori da abbandono alle singole persone e produrrebbe welfare, ossia benessere comune.

(traggo da email inviatami per conoscenza)
…. è caduta in uno stato di forte prostrazione mentale con conseguenze fisiche.
L'impossibilità di cercare un altro impiego continuando il lavoro in ………. e la paura,una volta scaduti i termini sopraccitati ,di non godere, per pochi giorni mancanti,del sussidio sopra menzionato,hanno fatto si' che ,in data 06/03/2011,la Signora ………. si sentisse male al lavoro.
Una volta avviatasi verso casa Ella sveniva sui mezzi pubblici e trascorreva la notte al pronto soccorso dell'Ospedale Sacco di Milano.
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